#15 Riflessi_oni
49 passi verso di me
Nel mese di giugno ho compiuto 49 anni.
L’ultimo anno con il “4” davanti.
Il tempo scorre così in fretta che non sempre ci accorgiamo di quanto sia passato. Poi, all’improvviso, sentiamo dal profondo:
“Sembra ieri.”
Sembra ieri, SÌ. E non per caso, e non a caso, lo scrivo in maiuscolo.
Negli ultimi anni, da quando ho scoperto il concetto di cura di me stessa, ho iniziato a creare nuove abitudini. Un passo alla volta, ogni giorno, facendo piccoli avanzamenti per custodire e onorare il mio passaggio su questa Terra nel miglior modo possibile.
E quella parola, “SÌ”, è diventata potentissima.
SÌ, mi accetto così come sono.
SÌ, mi amo con tutte le mie sfumature e imperfezioni.
SÌ, mi accompagno nella vita, nonostante le salite e le discese che essa mi offre.
SÌ, posso provare a cambiare, se ciò che faccio non mi rende felice.
SÌ, posso accettare che l’amore che custodisco nel cuore non potrà più essere donato come vorrei...
Ma posso trasformarlo.
Trasformarlo in un nuovo passo verso di me.
Possiamo cambiare rotta per provare a realizzare quella vita che sentiamo importante per noi?
Possiamo perseverare in ciò che facciamo anche quando tutto sembra remare contro?
È testardaggine o perseveranza?
Pazzia o coraggio?
Solitudine o desiderio di condivisione?
Ho iniziato il mio 49° anno con una visita speciale: il Parco d’Arte Ambientale di Villa Celle, a Santomato (Pistoia).
Nonostante il caldo, immergermi in quella natura abitata dall’arte è stata la scelta migliore che potessi fare.
Perché l’arte mi attiva quell’energia profonda di cui ho bisogno per affrontare il mondo.
20 ettari di terra. Una parte agricola, dove si producono olio e vino.
L’altra: una galleria a cielo aperto.
Giuliano Gori, scomparso l’inverno scorso, ha lasciato a noi tutti un patrimonio straordinario: circa 80 opere site specific, create appositamente per quegli spazi.
Con due regole fondamentali:
Rispettare la natura.
Creare l’opera per un angolo preciso, in modo che diventasse parte integrante del luogo.
Ogni artista era libero: estro, filosofia, materiali, forme... tutto a disposizione per generare dialogo e bellezza.
Ho attraversato labirinti.
Sono scesa nel sottosuolo.
Ho alzato lo sguardo al cielo, davanti a una dedica intensa alla Signora Gori.
Ho respirato alberi, ammirato laghi e lasciato che l’arte mi attraversasse.
E quella energia e bellezza che mi spinge ad andare in profondità, oltre l’apparenza... è ciò che amo dell’arte contemporanea.
Mi rappresenta.
Oggi, più di ieri, ne comprendo il perché.
Ecco perché non voglio lasciare questo mondo:
voglio che diventi ancora più parte della mia vita.
Come fare? In questi giorni me lo chiedo spesso.
Sto cercando risposte concrete.
Allora torno alla mia domanda:
Perseveranza è testardaggine o determinazione?
“Non è colui che inizia, ma chi persevera.”
Sarà vero?
Il Labirinto di Robert Morris mi ha condotto fino in fondo.
E poi?
E se fosse proprio quella la risposta che sto cercando?
(Per comprenderlo, dovete andarci e lasciarvi trasportare dal percorso.)
Lo Sky Hole di Bukichi Inoue mette in dialogo Terra e Cielo.
Purificazione e rinascita si incontrano in uno spazio silenzioso, pronto ad accogliere trasformazione.
E lo Spazio Teatro Celle di Beverly Pepper mi ha ricordato il concetto di prospettiva: è sempre lì, ma se ti sposti, la visione cambia.
E cambia anche la luce.
E forse, anche la direzione.
Nel mese di giugno, ogni alba era diversa.
Le ho accolte. Le ho amate. A volte anche odiate.
Ma è ciò che ha costruito il mio essere oggi.
Attraverso la meditazione ho attivato un processo di ricapitolazione:
lasciare andare ciò che è stato,
ed essere grata per ciò che sarà.
Troverò il coraggio di perseverare?
SÌ.
Non è testardaggine. È determinazione.
Se davanti a me c’è il coraggio, se c’è l’amore, allora sì: si deve osare.
“Vola solo chi osa.” — Luis Sepúlveda
Ogni giorno di questo mio ultimo anno da 49enne lo dedicherò a questo.
Volerò?
Non lo so.
Ma una cosa è certa:
Imparerò.